I cani e gatti spesso si nutrono di crocchette, che solo all’apparenza assomigliano a biscotti secchi. Scoprite in questo articolo perché è fondamentale conservarle correttamente, quali sono gli errori da evitare e come preservare la qualità del prodotto.
Le crocchette sono state inventate nel 1860 negli Stati Uniti da James Spratt. Ai tempi, erano preparate con frumento, barbabietole e sangue di manzo, non esattamente la ricetta più equilibrata. Tuttavia, l’idea era ormai lanciata e da quel momento più aziende adottarono il concetto per sviluppare un prodotto dal sicuro successo. La Purina, in particolare, migliorò la tecnica di produzione e scoprì che con una seconda cottura le crocchette assumevano dimensioni migliori per i denti dei cani. Solo nel 1980 i clienti più attenti si chinarono sulla composizione e si accorsero della presenza di sostanze chimiche dannose volte a prolungarne la conservazione. Fu proprio grazie alla pressione di gruppi di consumatori che i fabbricanti di crocchette sostituirono questi additivi con le vitamine C ed E, e che fu al contempo votata una legge che li obbligava a una maggiore trasparenza. Da quel momento, sugli imballaggi dovevano apparire non solo la data di scadenza e la composizione, bensì anche le quantità, un’informazione essenziale alla luce delle reazioni chimiche pericolose che possono generarsi dall’apertura della confezione. Quando l’aria e l’umidità presente nell’atmosfera vengono a contatto con le crocchette, infatti, i grassi e gli altri ingredienti si trasformano, un processo del tutto naturale che può nondimeno favorire la proliferazione di muffa e batteri dannosi per lo stomaco dei nostri amici a quattro zampe. Il rischio è maggiore nei periodi caldi e umidi. Per questa ragione, oltre alla data di scadenza è necessario prestare la massima attenzione alla conservazione del cibo dei nostri animali.
Le crocchette mal conservate presentano rischi per la salute dei nostri animali da compagnia. Il vuoto degli imballaggi, infatti, non serve più a nulla una volta aperti. A contatto con l’aria, gli ingredienti a base di carne si ossidano e iniziano a deteriorarsi. Le muffe causano alterazioni del sapore, e la perdita di vitamine e minerali. È in quel momento che il consumo può essere pericoloso per i nostri animali, perché la tossicità del prodotto è elevata, con conseguenti problemi digestivi, diarree di varia gravità, mal di stomaco, ma anche infezioni se nel cibo si sono insediati insetti.
Il primo errore è lasciare la confezione aperta. Come menzionato prima, i prodotti iniziano a deteriorarsi sin dall’apertura dell’imballaggio, ragione per la quale è sconsigliato servirsi di più di uno alla volta.
Il secondo è conservare le crocchette in uno spazio aerato esposto alle varie condizioni metereologiche, ad esempio sul balcone, in garage, in cantina o in un fienile. Il caldo, il freddo e l’umidità causano una reazione di condensazione che a sua volta accelera il degradamento delle sostanze animali.
Il terzo, pur se sorprendente, è comprovato: travasare le crocchette in un contenitore di plastica. La manipolazione stessa, infatti, favorisce l’ossidazione. È quindi meglio mantenere il prodotto all’interno del suo imballaggio. Ciò consente di evitare una perdita di sapore e odore al contatto con la plastica che renderebbe le crocchette meno appetitose, al punto che il vostro animale da compagnia potrebbe rifiutarle.
Il quarto errore da evitare è acquistare quantità eccessive. Anche se tentati da promozioni allettanti, ricordate sempre che le crocchette si conservano al massimo un mese dopo l’apertura della confezione. È dunque irragionevole comprare un sacco da venti chili pensando così di essere a posto per più mesi. Tali offerte speciali sono interessanti solo se avete molti animali da nutrire e potete quindi smaltirne grandi quantità in poco tempo.
La prima precauzione consiste nel verificare la data di scadenza sulla confezione, un gesto spesso poco automatico che però ci consente di gestire al meglio il periodo di consumo consigliato. Privilegiate le scadenze più lunghe, ad esempio un anno, e acquistate solo la quantità necessaria per un mese. In ogni caso, evitate di utilizzare prodotti aperti da oltre un mese.
La seconda astuzia è conservare i prodotti a temperature inferiori a 35 °C e superiori a 15 °C, preferibilmente in casa, per esempio in cucina o in un ripostiglio.
La terza è richiudere sempre la confezione. Alcune marche forniscono imballaggi con una zip: anche se a lungo andare è poco pratico, prendetevi il tempo di sigillarli ogni volta.
La quarta consiste nell’utilizzare contenitori ermetici in plastica, a condizione che siano abbastanza grandi per inserirvi anche l’imballaggio originale. Questa precauzione può essere utile per combattere l’umidità, ma non significa che potrete rinunciare a richiudere sempre la confezione.
Le spese per un animale da compagnia possono essere ingenti, conviene quindi assicurarlo. Maggiori informazioni qui: Animalia assicurazione
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