Salute
07.11.2023

Castrazione e obesità: una conseguenza inevitabile?

Le ragioni per castrare il proprio animale domestico possono essere molteplici, per esempio risolvere problemi di aggressività (in particolare nei maschi), comportamentali (monte indesiderate, addirittura anche di oggetti, fughe) o di igiene (marcatura urinaria). Nonostante l’intervento porti miglioramenti concreti, può anche avere effetti indesiderati come l’aumento di peso, peraltro più frequente nei gatti o nei cani maschi.

Nella maggior parte dei casi, dopo l’operazione l’animale tende a uscire di meno perché non sente più l’urgenza di accoppiarsi. Brucia quindi meno energie e passa molto tempo a sonnecchiare. La castrazione, inoltre, scombussola – in particolare attraverso una repentina diminuzione del testosterone – l’equilibrio ormonale responsabile del controllo dell’appetito e della sensazione di sazietà nei maschi. Questi due fattori, unitamente all’invecchiamento (è sconsigliato praticare l’operazione su un animale di meno di sei mesi), spiegano perché la castrazione causa l’aumento del peso.

Come per gli esseri umani, la qualità e la quantità del cibo sono elementi importanti per la linea. L’ideale è passare, rispettando una corretta transizione alimentare, a crocchette o cibi umidi meno calorici per maschi castrati. Se invece preferite non cambiare, mantenendo per esempio un prodotto specifico per problemi ai reni o al fegato, si raccomanda di diminuire la razione quotidiana del 20%. Un altro accorgimento è favorire l’attività fisica dell’animale, il che è sicuramente più semplice con un cane, per il quale basta aumentare la frequenza delle passeggiate. Ai gatti proponete giocattoli per farli muovere, come palline o topini meccanici, e incoraggiateli a uscire in giardino.