Quando il cane è separato dai suoi proprietari l'ansia di separazione si esprime attraverso dei segnali di sconforto.
In assenza del suo padrone, il cane distrugge tutto quello che trova, abbaia e fa i suoi bisogni. Quando i padroni sono presenti, sono dei cani "appiccicosi" che richiedono ininterrottamente di prestare loro attenzione.
Questi cani sono spesso ansiosi e possono effettuare delle attività di sostituzione come, ad esempio, la leccatura delle zampe.
A partire dai due mesi, la madre insegna ai cuccioli di staccarsi progressivamente da lei. Nella pubertà, il cane è definitivamente staccato e vive la propria vita da adulto in seno alla gerarchia stabilita nel nucleo familiare.
All’adozione, i proprietari commettono spesso l’errore di "coccolare" troppo il cucciolo e non continuano il lavoro di «distacco» iniziato dalla cagna. Attaccatissimo al proprio padrone, in sua assenza il cane diventa molto ansioso. Manifesta lo sconforto distruggendo ed abbaiando.
Per evitare ciò, non bisogna rispondere a tutte le sue richieste, ma lasciarlo attendere alcuni minuti, prima di prendere l’iniziativa di chiamarlo per una coccola, una carezza o per giocare.
Inoltre, certi comportamenti del padrone favoriscono l’ansietà. Quando il padrone se ne va cerca di rassicurare il proprio cane, di spiegargli che non si assenterà a lungo, ecc. Tutto questo rito rende il cane ansioso perché capisce in fretta che tutti questi segnali precedono la partenza del suo padrone.
Di conseguenza, l'inquietudine del cane aumenta man mano che vede il padrone allacciarsi le scarpe, indossare il cappotto, prendere le chiavi, ecc.
È quindi importante interrompere questo rito non occupandosi del cane durante la mezz’ora che precede sia la partenza sia il ritorno, anche se ha fatto delle stupidaggini. Bisognerà poi pulire in sua assenza.